Ti sarà capitato spesso di sentir parlare di assertività. Ma di cosa si tratta esattamente? E perché è lo stile comunicativo che dovremmo prediligere nell'incontro con l'Altro? Vediamolo insieme
Quello che quotidianamente utilizzi con gli altri è lo stile comunicativo che ti viene più naturale perché lo hai consolidato nel tempo rendendolo un vero e proprio automatismo. È unico, in quanto frutto della combinazione di diversi elementi come la tua esperienza, il tuo carattere, l'ambiente in cui vivi e le persone con cui ti relazioni.
A seconda delle sue caratteristiche, il tuo modo di esprimerti si collocherà in un punto di questa linea:
Come vedi, l'assertività si trova a metà strada tra i due poli della linea della comunicazione: passività e aggressività. L'ideale sarebbe riuscire a mantenersi lì al centro, ma la strategia comunicativa più efficace è sempre suscettibile del contesto in cui ti trovi: potresti trovarti in una situazione in cui c'è bisogno di maggiore polso o al contrario di maggiore empatia.
LO STILE PASSIVO: SCEGLIERE GLI ALTRI INVECE DI SE STESSI
Ad una delle due estremità della linea si trova lo stile passivo. Questa modalità di linguaggio porta chi lo utilizza a sottomettersi alla volontà altrui. Di conseguenza si tenderà a mettere da parte i propri bisogni o desideri in favore di quelli degli altri, alimentando in se stessi un senso di frustrazione, impotenza ed inferiorità.
Il bisogno di mantenere un clima sereno diventa prioritario rispetto all'interrogarsi su cosa realmente si desideri.
Chi lo adotta ha spesso difficoltà a fare o rifiutare richieste, a prendere decisioni, a relazionarsi con persone che non conosce e a gestire i conflitti; ha paura di sbagliare e teme il giudizio degli altri, oltre a chiedere spesso scusa.
Alcune frasi tipiche di questo stile sono:
"Decidete voi cosa fare, per me va bene tutto"
"Scusami, non ti avevo visto, scusami"
"Non importa, non preoccuparti, me ne occupo io"
LO STILE AGGRESSIVO: QUANTO PUÒ COSTARE OTTENERE CIÒ CHE SI VUOLE
All'altro polo della linea c'è lo stile aggressivo. Questo è tipico di chi intende prevaricare sull'altro imponendogli il proprio pensiero ed i propri bisogni, con l'obiettivo ultimo di raggiungere i propri scopi: il più delle volte ci riesce, ma a discapito degli altri. Questo atteggiamento porta infatti facilmente al conflitto e le persone tendono ad allontanarsi da chi lo adotta.
È facile che chi utilizza questo linguaggio non chieda scusa, non ascolti gli altri o li interrompa di frequente, non riconosca i meriti altrui e avanzi spesso critiche. La persona aggressiva pretende che gli altri si comportino come ləi desidera e tende a considerarsi superiore.
Alcune frasi tipiche di questo stile sono:
"Non mi interessa quello che pensi tu, devi fare come dico io"
"Sei ignorante e hai torto"
"Non riesci mai a completare un compito per tempo, dovresti vergognarti"
IN MEDIO STAT VIRTUS: L'ASSERTIVITÀ
Lo stile assertivo si colloca esattamente a metà tra i primi due e contribuisce alla costruzione di relazioni sane e basate sul reciproco rispetto.
Si tratta di uno stile autorevole, che prevede l'espressione chiara dei propri pensieri e bisogni, mantenendo comunque un atteggiamento aperto e disponibile all'ascolto dei pensieri e dei bisogni dell'altro.
Chi adotta questo linguaggio ha ben chiare le proprie emozioni ed è sicurə di sé; non giudica gli altri e ne accetta il punto di vista, restando disponibile anche a cambiare eventualmente il proprio; mette l'onestà e la collaborazione alla base di ogni rapporto e si pone ad un livello paritario con l'Altro.
Alcune frasi tipiche di questo stile sono:
"Mi sento frustratə quando alzi la voce con me"
"Vorrei che trovassimo un modo per dividerci più equamente i compiti"
"Per me è importante che tu rispetti le mie scelte"
Riuscire ad essere sicuri delle proprie posizioni, accettando di poterle anche modulare sulla base del confronto con l'Altro, richiede una profonda conoscenza ed accettazione in primis di se stessi e delle proprie emozioni.
Solo in questo modo è possibile accogliere e condividere quelle di chi ci sta di fronte!
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